La tradizione del viaggio di nozze

Perché dopo il matrimonio c’è il viaggio di nozze? Qual è il significato di questa usanza che ha il sapore di un rituale ben consolidato negli usi e nei costumi di quasi tutti i popoli del mondo.
Sembra quasi la storia di un uomo, che è così innamorato della propria donna che non esita a rapirla e portarla via, lontano dai genitori, che non vogliono che la loro figlia, ancora così giovane (in effetti nei secoli scorso ci si sposava molto presto) possa passare del tempo da sola con un uomo. Si narra infatti che nelle tribù vichinghe, lo sposo, o l’aspirante tale, fosse costretto a rapire la sua donna per sfuggire alle ire dei suoi familiari. Col trascorrere del tempo, quando anche nel bellicoso Nord Europa il matrimonio diviene un fatto normale, basato sull’accordo pacifico tra le famiglie, si manterrà l’usanza di concedere ai novelli sposi la giusta intimità durante il viaggio di nozze.L’usanza del viaggio di nozze ha origini fortemente intrecciate con la luna di miele, al punto che tutt’oggi sono usati in maniera indifferente; la Luna di Miele ha un significato omnicomprensivo, mentre viaggio di nozze sta ormai a significare strettamente il viaggio e il soggiorno presso le località che gli sposi visiteranno durante la luna di miele. La domanda che spesso viene fatta ai giovani sposi è infatti: ‘Dove farete il vostro viaggio di nozze?’ In effetti Luna di Miele sta adindicare il periodo immediatamente successivo al matrimonio, della durata di circa un mese e caratterizzato dalla dolcezza. Perché?
La luna era usata per calcolare il tempo coi suoi cicli, della durata di 28 giorni, simili ai cicli della fertilità della donna, periodo che si pensava bastasse alla coppia per concepire un figlio durante questo mese di amore e passione sia carnale che spirituale. Il miele era la sostanza da cui era estratto l’idromele, caratteristica bevanda dal contenuto alcolico, che sembrava avesse sia proprietà afrodisiache, che toniche e rigeneranti. Tutte caratteristiche di cui i novelli sposi avevano bisogno nel loro primo mese di intimità insieme.
Ma il significato etimologico di luna di miele non comprende necessariamente il fatto che la coppia dovesse partire lontano, o nell’accezione moderna del termine, andare in vacanza. Il primo accenno scritto alla luna di miele, si trova in un libro del 1546 del commediografo e poeta inglese John Heywood, dove l’autore fa riferimento alla Luna di Miele, come momento di allegria e svago. Anche altri libri scritti in giro per il mondo fanno riferimento esclusivamente alla luna di miele, della durata di circa un mese, caratterizzato da armonia e dolcezza.
Ci vogliono 200 anni prima che il termine Luna di Miele includa il termine di ‘vacanza’ o ‘viaggio’ sdoganando così per i posteri la tradizione del viaggio di nozze. Infatti in una raccolta di racconti popolari tedeschi di Johann Karl August Musäus, pubblicata nel 1791, si può leggere: ‘la coppia di novelli sposi trascorse la sua Luna di Miele ad Augspurg, in un clima di felicità. A seguire, nel 1804, in un'altra collezione di racconti, questa volta inglese, scritto da Maria Edgeworth, leggiamo: ‘La signora e il signor Ludgate si diressero a Sud, a Margate, dove trascorsero in grande stile la loro Luna di Miele.
Da allora in poi il termine di viaggio di nozze sta a significare anche luna di miele e viceversa. Addirittura in inglese venne coniato il verbo ‘to honeymoon’ per significare partire in viaggio di nozze. E con questo si intendeva, e si intende ancora oggi, un periodo in cui una nuova coppia si prende una pausa dal mondo, per poter vivere in privato e in intimità al fine di trovare reciproca confidenza e rafforzare l’amore dalla passione. In effetti ‘la privacy’ è considerata essenziale per avere una certa confidenza fisica, che è riconosciuta essere durante fondamentale nei primi giorni di matrimonio.
L’usanza di partire per un viaggio di nozze durante la luna di miele divenne molto popolare durante la Belle Epoque, come uno dei primi esempi del concetto moderno di turismo di massa. Le mete più popolari nell’Europa di quei tempi risultavano essere la Riviera Francese e l’Italia, in particolare le città considerate romantiche, come Verona, Venezia e Roma. I viaggi di nozze cominciavano di solito nella notte del giorno del matrimonio prendendo l’ultimo treno o l’ultima nave in partenza per una certa destinazione.
Nei giorni nostri si è persa un po’ di quella magia e atmosfera di avventura, con le coppie che non partono più la stessa notte, ma un paio di giorni dopo, quando va bene, perché devono fare i bagagli, sistemare i regali e i conti oppure semplicemente riposarsi dopo il ricevimento, che ha ormai assunto la parte principale di un matrimonio. In effetti gli sposi sviluppano molto prima del matrimonio l’intimità e la confidenza fisica, e quindi la prima notte diventa solo una delle tante notti già passate insieme. E forse è meglio così!
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