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La scelta della marcia nuziale

La scelta della marcia nuziale

La colonna sonora della tua cerimonia, per provare un’emozione che durerà tutta la vita.

Quale marcia nuziale scegliere per il proprio matrimonio? Solenne o originale? La tradizione vuole che, per l'entrata in chiesa, si vada per una musica solenne; da marito e moglie, invece, ci si può concedere qualcosa di più moderno. Magari la propria canzone del cuore o un pezzo di Ramazzotti, Cremonini o chi per loro. Naturalmente, è necessario accordarsi prima con il sacerdote celebrante. Tra le più originali scelte da una coppia, c'è il Waka Waka di Shakira, che ha accompagnato gli sposi per le vie del paese a ritmo di danza, insieme ad amici e parenti. O marito e moglie, in Spagna, che hanno sostituito la marcia con l'inno della Champions League.

 

Chi non ama le stravaganze, qui può sbizzarrirsi a scegliere: Johann Pachelbel (Canone in Re Maggiore), Antonio Vivaldi (La Primavera), Wolfgang Amadeus Mozart (Marcia Nuziale da 'Le nozze di Figaro”), Georg Friedrich Handel (Aria da 'Water Music', Coro Hallelujah da 'Messiah', The Arrival of The Queen Saba), Richard Wagner (Coro Nuziale da 'Lohengrin'), Felix Mendelssohn-Bartholdy (Marcia Nuziale da 'Sogno di una notte di mezza estate'), Ludwig Van Beethoven (Inno alla Gioia da 'Nona Sinfonia'), Johann Sebastian Bach (Concerto Brandeburghese n.4).

 

La 'voce' della marcia è l'organo, ma di recente ci si è affidati pure a piccoli quartetti di archio a 'orchestrine' da 4 – 5 elementi massimo. Il cd, o la più vetusta musicassetta, possono rappresentare una valida alternativa.

 

In tutti i casi, la musica per il matrimonio non è un dettaglio e va scelta con attenzione. La marcia nuziale, poi, è il fulcro della cerimonia perché tutti gli occhi in quel momento sono su sposa e padre. In caso di matrimonio in Comune, le cose cambiano: la solennità può essere messa da parte anche all'entrata della sposa. Meglio evitare, però, musiche da circo. Si tratta comunque di un momento importantissimo nella vita di una coppia.

 

Alcune coppie amano l'Ave Maria di Schubert che, però, si consiglia di utilizzare al termine della funzione religiosa, quando sposi e testimoni sono chiamati alla firma dei documento e a formalizzare così, anche ai fini civili, l'avvenuta unione in matrimonio. Il motivo? La melodia non è dedicata come si pensa alla Madonna, ma a una semplice Maria, una donna.

 

Attenzione, poi, a non far suonare l'Adagio in Sol Minore di Albinoni. Molti la utilizzano,forse inconsapevoli che, ben lungi dall'essere una musica da matrimonio, è una marcia funebre. Dolcissima e intensa, ma forse non appropriata all'occasione. Insomma, il consiglio per chiudere è di entrare in chiesa con Richard Wagner e uscire con Mendelssohn. Sarà una scelta apprezzata da tutti. Prima del lancio del riso da parte di amici e parenti.

LeValentine

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