Santuario della Madonna della Neve

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Informazioni

il santuario di Nostra Signora del Gaggio si colloca su un pianoro di mezzacosta generato dal versante nord orientale del monte di Gaggio, oggi Croce del Bastione, a nord dal castello. Il versante prevalentemente boscoso apparteneva nell'884 ad Adalberto I° di Toscana fondatore dell'abbazia di Aulla. La leggenda dell'apparizione, avvenuta in epoca non precisata, ma verosimilmente intorno alla seconda metà del secolo XVI, ha più varianti che concordano nella struttura narrativa: un boscaiolo, secondo alcuni chiamato il Moro, per la sua origine mussulmana, mentre imprecando e bestemmiando stava tagliando un vecchio castagno udì una voce che gli diceva «Smettila! mi hai ferita, mi fai piangere». Egli vide allora l'immagine della Vergine con il Bambino, sulla cima dell'albero o, secondo altri, nascosta nel suo cavo; una reliquia di questo legno si trova murata sul retro dell'altare, ricostruito nel secolo XVIII. Nelle visioni successive udì la Madonna, che sarà invocata per dolori degli arti e fratture, chiese di costruire in quel luogo una cappella in suo onore cosa che avvenne dato che a partire dal 1585 i documenti dei notai di Podenzana cominciano a registrarne la presenza. L'impianto dell'antica cappella fu ampliato tra la prima metà del secolo XVII e quella del secolo successivo quando, a partire dal 1731, gli fu attribuito il titolo di Nostra Signora della Neve. Un tempo isolato nel bosco affaccia oggi su un ampio sagrato costruito alla metà del '900, dal quale si gode un esteso panorama sulla valle della Magra. Il prospetto del santuario, di gusto ottocentesco, ripartito in tre specchiature gerarchizzate, delimitate da lesene, è coronato da un fastigio curvilineo ornato con cuspidi piramidali. L'interno è un'aula rettangolare, coperta da una volta a botte lunettata, irrigidita con paraste laterali, preceduta dal portico della cantoria addossato alla controfacciata. Il presbiterio poligonale è incorniciato dall'arco trionfale ed occupato dall'imponente struttura dell'altare maggiore con l'antica immagine della Vergine. Esuberante come nella chiesa parrocchiale di Podenzana, e tuttavia calibrata, in modo da evidenziare le membrature architettoniche e le storie del miracolo, è la decorazione novecentesca a motivi fitomorfici della volta Facciata la facciata del santuario di Nostra Signora della Neve, o del Gaggio, rivolta ad oriente, presenta una pagina tripartita coronata da un fastigio semicircolare, ornato con cuspidi piramidali. Al centro di questo, più elevato della copertura per nasconderne il timpano, si trova una nicchia con l'immagine della Vergine con Bambino. La trabeazione dell'ordine sottostante ripartisce lo spazio in tre campate gerarchizzate: quella maggiore contiene il portale con cornice continua e timpano triangolare, mentre nelle minori si aprono simmetricamente due finestre rettangolari collocate appena al di sopra del basamento. Altrettante specchiature delimitate da una cornice sottile, due rettangolari ed una con gli angoli scantonati occupano il centro del prospetto privo di aperture in corrispondenza della volta interna Impianto strutturale l'impianto strutturale è composto da un'aula rettangolare, voltata a botte, con lunette simmetriche raccordate ad unghia, irrigidita dalle arcate poste in continuità con le paraste della sottostante trabeazione e consolidata da catene trasversali. La struttura del presbiterio poligonale, più bassa del volume dell'aula, s'innesta sull'asse maggiore del vano tramite una volta a sesto ellittico lunettata avente la stessa curvatura di quella principale. Si genera, in questo modo, un arco trionfale ad U con ghiere parallele e conseguenti spalle laterali pari ad un mezzo circa dell'ampiezza del presbiterio Pianta la pianta, rettangolare, è chiusa scenograficamente dal dossale dell'altare maggiore fiancheggiato dalle porte che immettono nel retrostante coro poligonale, situato sull'asse del vano principale. L'aula è ripartita in cinque campate la prima delle quali occupata luminoso portico della cantoria a tre fornici sostenuti da colonne cilindriche. La trabeazione del vano, di tipo composito con architrave ben disegnato e fregio leggermente concavo, commisura le proporzioni dei due altari settecenteschi, situati nella quarta campata dall'ingresso e dell'altare maggiore Presbiterio il presbiterio delimitato da una balaustra in marmo disposta sulla linea dell'arco trionfale è articolato in due spazi separati dall'altare maggiore in muratura rivestito di marmi policromi. Sul retro si trova il piccolo coro a facce poligonali, illuminato dalle finestre poste in corrispondenza della volta, che si addossa alle pareti del vano principale. Dallo spazio antistante, piuttosto limitato si accede da destra alla sacrestia addossata al lato settentrionale dell'edificio fondata su una struttura voltata e da sinistra al pulpito. L'adeguamento liturgico ha lasciato intatta la struttura antica ampliandosi verso l'aula Struttura la struttura dell'edificio è in muratura portante di pietrame sbozzato, murato a calce, ricoperto da intonaco nella facciata mentre il poligono absidale è a rasopietra Coperture la copertura dell'edificio è a due spioventi con manto di coppi ed embrici sostenuto da struttura lignea collocato su due livelli, quello più elevato è relativo all'aula mentre quello minore riguarda il presbiterio che si attesta contro la parete occidentale del corpo principale Pavimenti e pavimentazioni il pavimento dell'aula principale in mattonelle bianche di marmo apuano Elementi decorativi la decorazione pittorica novecentesca dispone sulle membrature architettoniche una fitta composizione di motivi fitomorfici: di colore più intenso nelle ghiere degli archi principali e più chiare all'interno della volta dove si rappresenta anche il miracolo dell'apparizione. L'arco trionfale è ornato con un medaglione a stucco, settecentesco, raffigurante la gloria dello Spirito Santo, incluso nella decorazione successiva raffigurante due angeli affrontati all'interno di ornati geometrici a dente di sega. Elementi lignei di buona fattura è il pulpito ligneo settecentesco collocato a sinistra dell'arco trionfale sulla parete che fronteggia l'aula ed ancorato ad essa. Ha forma poligonale con specchiature uniformi delimitate da semplici cornici. Una struttura a mensola con protome di cherubino e motivi a foglia d'acanto ne configura la base. Pregevole, nella sua semplicità, è coro ligneo a specchiature poligonali adattato all'andamento del presbiterio

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