Chiesa S.Teresa

V. Francesco Mormino Penna - Scicli Vedi la mappa

Diocesi di Noto

Informazioni

La chiesa era annessa, sotto il titolo di S. Chiara, all'ex monastero di S. Teresa, fondato nel 1660 dai Carmelitani Scalzi, in cui, nel 1673, venne istituita la clausura. Raso al suolo dal terremoto del 1693, il monastero venne ricostruito tra il 1715 e il 1719 dal capomastro Giuseppe Puccia. Molto interessante è la chiesa nella facciata rettangolare, racchiusa da due paraste di ordine tuscanico e conclusa da un loggiato a tre arcate, al quale si affianca la piccola cella campanaria. Il portale d'ingresso è sovrastato da una finestra quadrangolare quadribolata finemente lavorata, con una balaustra sottostante e borchie floreali ai quattro angoli, presentando i caratteri tipici del rosone. Lo spazio interno tardo barocco è a navata unica,preceduta da un profondo nartece e conclusa da un'abside rettangolare. Quattro cappelle si dispongono sulle pareti laterali, inframezzate da colonne poggianti su alti piedistalli. Sull'altare centrale è collocata un'opera, che ha per soggetto S. Teresa, dipinta dal canonico Don Filippo Fangelli nel 1698; sull'altare del lato destro si colloca una tela con la Madonna in trono tra i Santi, datata 1761; mentre sull'altare del lato sinistro è situato un crocifisso decorato da cornici lignee a motivi floreali. Nel 1854 il pittore chiaramontano Don Gaetano Di Stefano eseguì le pitture a fresco della volta della navata e le tre tele relative alla vita di S. Teresa. La tela della volta dell'abside, raffigurante la Natività, dovrebbe essere opera del pittore romano Lorenzo Rota. Il pavimento, eseguito nel 1757 in pietra ragusana bianca e nera, è uno dei più interessanti per le forme geometriche. "....La cura con cui fu trattato ogni minimo particolare rende questo spazio stretto e lungo densamente spirituale, soprattutto per la complessa ornamentazione della parete di fondo, vero e proprio paradiso artificiale, al centro del quale domina un'aquila con intorno putti e angeli, nuvole, fiori, frutta, foglie, conchiglie, allegorie e santi, uno spazio che permette una fruizione voluttuosa e seducente dei misteri della fede, in questo contesto satura di luce bianca." (P. Nifosì) La chiesa rimase aperta al culto fino al 1950, solamente attorno al 1960 il Vescovo di Noto la cedette al Comune, il quale, dopo aver apportato degli interventi di restauro, ha reso questo spazio disponibile ad accogliere iniziative culturali e sociali. Attualmente il Monastero è stato trasformato in abitazioni private.


Descrizione e/o foto tratte da www.comune.scicli.rg.it

Galleria fotografica

Mappa - dove siamo

V. Francesco Mormino Penna - Scicli (RG)

La scheda riporta dati errati o hai del materiale da inviarci?
Scrivi a redazione@diciamocisi.it