Diocesi di Noto
STORIA La chiesa di San Bartolomeo di Ispica è la Chiesa Madre della città. L’ edificio religioso attuale fu costruito nel 1750 per volontà di Don Antonio Li Favi, e sostituisce una più antica chiesa omonima posta sulla sponda del Torrente Favara, nella Cava D’Ispica, risalente al periodo medievale ma distrutta dal terremoto del 1693. La fabbrica registra due fasi costruttive: l’interno è settecentesco mentre il prospetto è ottocentesco. Il suo prevalente sviluppo orizzontale ricalca una tendenza stilistica del XIX secolo. DESCRIZIONE La chiesa di San Bartolomeo si impone alla piazza sottostante elevandosi su un’ampia e raffinata doppia scalinata che la sopraeleva, proponendosi come raffinato barocco sullo slargo urbano su cui si affacciano varie architetture che vanno dal barocco al liberty al razionalismo. Il prospetto, a due ordini, gli conferisce slancio ed eleganza proponendo un’estetica che coniuga elementi della tradizione tardo-barocca con elementi neoclassici. Ancora i tre portali del primo ordine, la finestra del secondo e l’arco di coronamento in alto, assieme alle due coppie di lesene che si sviluppano nella parte centrale, in altezza e per tutto il prospetto, conferiscono armonia all’insieme. Il portale centrale di bronzo, opera dello scultore netino Pirrone, raffigura episodi della vita di S. Corrado Confalonieri. Al di sopra del portale si può ammirare il simbolo della città di Ispica ovvero lo stemma degli Statella (nobile famiglia d’origine francese che possedette” Spaccaforno”, l’odierna Ispica, fino al XIX secolo). L’interno basilicale della chiesa si distingue in tre navate divise da pilastri di ordine tuscanico e si presenta privo di decorazioni; questo consente una chiara leggibilità architettonica che mette in risalto l’elegante ritmo delle finestre del secondo ordine, intervallate da lunette.
Descrizione e/o foto tratte da www.cosmoibleo.com
P. Regina Margherita - Ispica (RG)
