Chiesa di S.Stefano Primo Martire

C. Vittorio Emanuele I - Cugnoli Vedi la mappa

Informazioni

Al centro di Cugnoli, su corso Vittorio Emanuele I, sorge l'antica chiesa di Santo Stefano Primo Martire. La sua edificazione risale al XIII secolo, anche se la configurazione attuale è il risultato di un totale rifacimento avvenuto nel corso del 1400 e poi successivamente nel 1600. Presenta una facciata a terminazione orizzontale in pietra di carattere tardomanierista, su cui si aprono un portale ed una finestra appartenenti a mani diverse. L'interno è a navata unica divisa in cinque campate coperte a botte lunettate da pilastri quadrangolari addossati alle pareti e decorata da stucchi settecenteschi. Di grande pregio è l'ambone romanico di Nicodemo, posto sul lato sinistro dell'aula, risalente al 1166 e qui trasportato nel 1582 dalla distrutta chiesa di San Pietro. Facciata La facciata a terminazione orizzontale, a vela rispetto alla retrostante copertura è opera di un restauro del 1952, che le ha conferito un aspetto tardomanierista. Un recente restauro ne ha riportato la muratura in pietra a vista. Il portale è fiancheggiato da due colonne, poggianti su alti piedistalli, che sorreggono un timpano triangolare spezzato, a più modanature. Più in alto una finestra quadrangolare, sostenuta da un cherubino scolpito e fiancheggiata da volute, è a sua volta coronata da un frontone, anch'esso spezzato per accogliere uno stemma. Pianta L'interno è a navata unica, divisa in cinque campate coperte a botte lunettate da pilastri quadrangolari addossati alle pareti, su cui si innestano gli archi a tutto sesto delle sei piccole cappelle laterali a spessore di muro. Nell'ultima campata, con il lato sinistro leggermente convergente verso l'interno, è collocato il presbiterio, rialzato di tre gradini rispetto all'aula. L'ingresso è caratterizzato da un vestibolo d'ingresso con bussola in legno, inquadrata da due colonne che sostengono una cantoria dal profilo curvilineo. Poggiato al pilastro tra la terza e quarta campata, il pulpito di Nicodemo del 1166. Fondazioni Fondazioni di tipo continuo in muratura (?) Struttura La struttura portante è in muratura a sacco, rinforzata da doppie catene trasversali ai lati di ogni arco e da due catene longitudinali nella prima ed ultima campata. Coperture All'interno le cinque campate, che costituiscono la navata, sono coperte da volte a botte lunettate separate da archi a tutto sesto, i quali corrono anche longitudinalmente a copertura delle strette cappelle laterali. Esternamente la copertura è a due falde. Pavimenti e pavimentazioni La pavimentazione dell'aula è in graniglia di marmo su fondo rossastro, mentre quella dell'abside è in marmo grigiastro. Elementi decorativi L'interno è decorato da stucchi settecenteschi, che spiccano sulle pareti bianche dell'aula. I pilastri quadrangolari sono dipinti in finto marmo ocra. Il medesimo colore è stato utilizzato per le colonne d'ingresso. Gli altari presentano timpani curvilinei e sculture di angeli. Di particolare pregio è l'ambone di Nicodemo considerato uno dei capolavori della scultura romanica, risalente al 1166 e proveniente dal complesso benedettino di San Pietro. Questo è sorretto sul lato frontale da due colonne ottagonali e sul retro direttamente dalla parete sinistra della navata. L'ambone è caratterizzato da tre archi a tutto sesto, uno per lato, decorati negli spazi laterali da un ornato fittissimo ad intreccio, tra le cui spire si incontrano uomini tormentati da animali. Nella prima cappella è da rilevare il gruppo ligneo dorato e policromo dell'Annunciazione formato dalla Vergine e dall'Arcangelo Gabriele. All'estrema sinistra della facciata, è posto un piccolo bassorilievo raffigurante il bue alato, simbolo di San Matteo, con una frammentaria iscrizione. Campanile Il campanile a doppia vela si innalza sopra il vano della sagrestia posto alla destra dell'aula. Presenta un basamento a base quadrata con muratura in pietrame, in cui si apre un portale, tamponato, decorato da intagli e datato 1464. Al di sopra di una fascia marcapiano, la muratura si conclude in mattoni, segno di una successiva fase costruttiva. In sommità le campane sono ospitate da due aperture ad arco sulla vela ortogonale al piano della facciata, e da una su quella ad essa perpendicolare. In facciata, sul lato sinistro, è posta una struttura emergente in ferro battuto che sostiene una piccola campana.

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C. Vittorio Emanuele I - Cugnoli (PE)

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