Chiesa di S.Sebastiano

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Informazioni

La facciata è protetta da uno sporto di gronda in legno a due falde e presenta il suo portale in pietra sagomata ad arco a sesto acuto e nella parte alta una finestra rettangolare con contorno in muratura. La facciata e gli altri fronti non presentano elementi architettonici, infatti le facciate sono lisce e prive d'intonaco. La muratura è per lo più in borlanti di fiume disposti a lisca di pesce, ma sono visibili diverse tessiture murarie che denotano i diversi interventi di rimaneggiamento sull'edificio nel corso del tempo. Internamente la chiesa presenta una pianta rettangolare ad unica navata suddivisa in tre campate da due archi a sesto acuto molto slanciati, sui quali poggia il tetto a due falde in legno e tavelloni di cotto ancora originali. La terza campata è occupata dal presbiterio coperto da involto ad ombrello con lunette. Nella seconda campata a destra si apre la cappella laterale dedicata alla Beata Vergine Addolorata. Il presbiterio è dominato dall'imponente e prestigioso polittico composto da dieci tavole in opera entro grandioso coronamento in legno scolpito e dorato Preesistenze la data di edificazione è incerta, ma la chiesa era sicuramente esistente nel 1408 quando viene citata in un lascito Impianto strutturale edificio in muratura continua costituita da borlanti (ciottoli arrotondati dall'azione dell'acqua) sistemati a lisca di pesce, spesso non disposti ordinatamente; pietre negli spigoli e inserite casualmente per i vari rimaneggiamenti; mattoni disposti principalmente intorno alle finestre. Pianta pianta rettangolare ad unica navata bipartita in due campate da arco a sesto acuto. Sulla desta della seconda campata si apre una cappella laterale con pianta rettangolare. Il presbiterio diviso dall'aula con arco trionfale a sesto acuto si configura come una terza campata dell'edificio semplicemente rialzata di due gradini Pavimenti e pavimentazioni pavimentazione dell'aula in cotto Coperture copertura a due falde con struttura in legno visibile dall'interno e manto di copertura in coppi di laterizio Elementi decorativi Sopra l'altare maggiore, in marmo nero con inserti policromi, dentro una cornice di stucco del XVIII sec. è posto il Polittico, opera interessante e di buona fattura databile tra il terzo e il quarto decennio del XVI secolo. L'artista è, secondo i critici, il bergamasco Antonio Marinoni con la collaborazione, non certa, del fratello Bernardino o del figlio Ambrogio. Durante l'ultimo restauro, con piacevole sorpresa sono emersi preziosi affreschi sulle pareti di quella che doveva essere la chiesa primitiva. Sono preziosi perché alcuni datati alla fine del ¿300. Immagini che si dispiegano sulle pareti a destra e a sinistra dell'ingresso, dove i Santi si mostrano con serena staticità nelle loro ricche vesti e con leggerezza reggono i loro attributi. Sulla parete a destra, in alto, troviamo dipinti S. Francesco, un Santo Vescovo, una Madonna col Bambino, S. Cristoforo, S. Margherita, Incoronazione della Vergine e S. Stefano. Sotto incontriamo S. Cristoforo che sprofonda le grandi gambe nell'acqua dove nuotano pesci e un polpo, seguono una tenera Madonna col Bambino e un'Adorazione dei Magi dove un re elegantissimo rende omaggio al Bambino, mentre S. Giuseppe dorme e una donna lava. Più in basso si vedono una Madonna col Bambino, frammenti di Cristo in Pietà dove è ben visibile una spada e alcuni Santi. Segue un'Orazione nell'orto che presenta Gesù insolitamente senza barba e delicati trifogli dipinti vicino a calice. Sulla parte opposta sono affrescati S. Antonio abate, un Evangelista, un S. Sebastiano (?) vestito, con calzature dalle punte allungate e un civettuolo nastrino a cingere i lunghi capelli biondi. Seguono l'Annunciata che regge un libro, S. Maddalena, una Madonna del Latte, un S. Alessandro che regge un vessillo e S. Antonio abate. Sono figure ingenue che si presentano raffinate ed eleganti nelle loro vesti colorate, immagini votive che raccontano la devozione popolare di un tempo. La parete più interessante è quella dove in origine doveva trovarsi l'altare. Nonostante sia notevolmente danneggiata dall'apertura del portale d'ingresso e dalla finestra, sono ancora visibili brani della Passione di Cristo suddivisa in riquadri delimitati da scritte di cui sono leggibili solo alcune parole. Sono pitture diverse da quante finora ritrovate a Nembro, i soggetti sono resi con freschezza sia nei movimenti che nei colori e sono databili ai primi anni del ¿400. I vari episodi sono dipinti nella parte alta: Giuda che conta i soldi, il Bacio di Giuda e il taglio dell'orecchio, Gesù davanti a Caifa, Flagellazione, Gesù davanti a Ponzio Pilato. Più in basso scopriamo l'Incoronazione di spine, Gesù che incontra le Pie donne lungo la salita al Golgota e frammenti della Crocifissione che doveva occupare la parte centrale. A seguire Gesù deposto nel sepolcro e nell'ultimo riquadro l'Angelo che annuncia alle Pie donne che Gesù è risorto. Sulla stessa parete possiamo poi vedere Madonna col Bambino, una Crocifissione, Orazione nell'orto, S. Onofrio e un Santo Vescovo. Nella cappella dell'Addolorata, aperta nel 1866, vi è un dipinto che rappresenta la Pietà. Il piccolo organo (XVII sec.) che si trova attualmente nella cappella proviene forse da una ricca famiglia che lo ha donato nell'ottocento. Sulle altre pareti sono poste le tele: l'Innalzamento della Croce, Flagellazione, Deposizione dalla Croce e Gesù che prega nell'Orto degli Ulivi di anonimi del XVII sec.

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