Chiesa di S.Paolo Apostolo

P. della Chiesa 1 - San Paolo Di Jesi Vedi la mappa

Informazioni

Mentre l’interno della chiesa è stato eseguito secondo il gusto architettonico tipico del tempo e della cultura locale, in un misto di elementi classicheggianti e baroccheggianti, la facciata è rimasta incompleta; si presenta come un semplice rettangolo con terminazione a cuspide, e con le aperture del portale e di un’alta finestra. Sui muri laterali si trovano altre due finestre per l’immissione di luce all’interno della navata. La struttura è in muratura. L’interno è costituito da un’ampia navata ben illuminata, decorata moderatamente di stucchi. L’ampliamento effettuato negli anni Trenta, mentre all’esterno si confonde con il “non finito”, all’interno ha provocato uno sfalsamento delle proporzioni dello spazio originariamente progettato per essere unico. Pala altare maggiore La Pala dell’altare maggiore, La “Madonna e santi”, è un olio su tela di cm 346 x 204 del 1620, di Cristoforo Roncalli detto il “Pomarancio”. L’iconografia della tela, restaurata nel 1995, è tipica del tardo Cinquecento con la Vergine e il Bambino Gesù in braccio in alto tra nimbi di angeli e in basso la schiera dei santi intercessori. Ai piedi della tela la figura del committente, che tra tutte è la più caratterizzata e ben dipinta. Fonte Battesimale Nell’archivio parrocchiale si conserva il disegno progetto del fonte battesimale della chiesa parrocchiale, del 1705. Il disegno originale, recuperato nella sua interezza da Mauro Perticaroli, realizzato a matita, è sul retro di una lettera, datata “26 febbraio 1705” e molto rovinata dal tempo e dall’umidità subita in passato. Organo L’organo della chiesa è stato costruito da Feliciano Fedeli, della dinastia dei Fedeli, organari della Rocchetta di Camerino, nel 1737 per una non identificata chiesa di Macerata, poi trasportato successivamente nella sede attuale in cantoria sopra la porta di ingresso, presumibilmente da Odoardo Cioccolani nel 1853. La tastiera è di 45 tasti e la pedaliera di 18 pedali. E’ stato restaurato una prima volta nel 1858 da Pietro e Odoardo Cioccolani di Cingoli. Di recente, nel 1993, l’organo ha subito un nuovo e radicale restauro. In data 19/10/1993 i materiali sono stati riconsegnati e dopo i lavori di rimontaggio, intonazione ed accordatura, l’organo è stato collaudato.

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