Chiesa di S.Nicolò di Bari

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Informazioni

XIII - XIII (preesistenze intorno) Il primitivo insediamento della parrocchia si trova sulla sommità del colle ove esistono tutt’ora i resti di una chiesetta, trasformata in casa colonica e nella quale sono ancora visibili i segni di una porta in stile romanico; potrebbe risalire agli inizi del secolo XIII. La chiesetta appare edificata con blocchi non regolari di pietra, ha pianta rettangolare, tetto a due spioventi, un piccolo portale in facciata, ora tamponato, con arco a tutto sesto, ed è adiacente ad alcune case coloniche. Quando gli abitanti si trasferirono più in basso, l'edificio cadde in disuso. Chiamata chiesetta di San Marcello, è da tempo ridotta a fienile e legnaia. XIV - XIV (preesistenze intero bene) Un interessante ambiente è collegato alla chiesa: si tratta di una cappella seminterrata, al di sotto della casa canonica attigua all'edificio, che potrebbe essere stato il primo luogo di preghiera realizzato all’interno del nuovo castello, quando questo, nel secolo XIV, si trasferì dalla cima del colle, dove si conserva la più antica chiesetta rustica, al luogo attuale. La cappella è un’aula rettangolare divisa in due campate e coperta da due crociere, rafforzate dai costoloni. Nella parete est si conservano alcune tracce di affreschi con figure di santi. E’ probabile che nel momento del trasferimento dall’uno all’altro insediamento sia stato mutato il titolare della chiesa parrocchiale, assumendo quello di San Nicola da Bari. Non è possibile invece precisare quando la chiesa divenne parrocchia, acquistando il diritto di avere il fonte battesimale; si ipotizza nel corso dei secoli XIV-XV. XVI - 1595 (costruzione intero bene) Nel registro della Confraternita del Santissimo Sacramento si legge che il sodalizio viene ufficialmente riconosciuto dal papa nel 1588: è l’atto di nascita della "Confraternita del Sagratissimo corpo del Nostro Salvatore Jesù". La Confraternita prende possesso dell’Oratorio di San Nicolò e avvia la costruzione della prima omonima chiesa nel 1595. 1735 - 1735 (demolizione intero bene) L'antica chiesa venne demolita, probabilmente in seguito ai danni riportati da un incendio nel 1735 che distrusse, tra l'altro, l’archivio parrocchiale. 1763 - 1779 (ricostruzione intero bene) Nel 1758 il vescovo Fonseca ordina ai cittadini di Poggio San Marcello di costruire una nuova chiesa nel territorio attiguo all'edificio demolito. La ricostruzione, su disegno del valente architetto cuprense Mattia Capponi, inizia nel 1763. La parte decorativa fu continuata fino al 1772. Secondo la tradizione il Capponi si sarebbe avvalso di laterizi locali, cioè usciti dalla fornace di Poggio San Marcello. Dalla consultazione degli archivi risulta che l’incarico di progettazione fu dato a Nicola Maiolatesi; lo stile architettonico è vicino ad entrambi ed è quindi ipotizzabile una collaborazione tra i due architetti. I lavori terminarono nel 1779. 1800 - 1900 (descrizione ambiente interno) La nuova chiesa sorge al termine del corso del paese, con un passaggio sopraelevato che la unisce alla canonica; l’altezza è di 15 m, la navata misura 18 m in lunghezza e 9 in larghezza. L’abside è di 6 m di larghezza con un raggio di 3 m. Le proporzioni si basano dunque sul numero 3, in uno schema armonico che richiama il nuovo gusto neoclassico di questo periodo. La chiesa ha un’unica navata con quattro altari laterali, due per ogni lato. Tali altari sono iscritti tra due lesene e un arco; nell’intervallo tra le due cappelle è inserito da un lato il pulpito e dall’altro un coro, ornati entrambi con festoni. Opposto all’altare maggiore c’è il coro maggiore con l’organo, opera di Angelo Morettini di Perugia del 1849. Dagli anni ‘80, la chiesa di San Nicolò ospita l’affresco della crocifissione, proveniente dalla chiesetta di San Marcello sul colle, a nord dell’attuale centro storico. 1988 - 1988 (tinteggiatura ambiente interno) Nel 1988 vennero eseguiti i lavori di tinteggiatura delle pareti interne. 1997 - 1997 (danneggiamento intero bene) Nell’ottobre 1997 gli eventi sismici causarono danni soprattutto alla volta in prossimità della controfacciata sopra la cantoria, in corrispondenza della zona presbiteriale e delle vele sopra le finestre. Inoltre il sisma generò lo scorrimento di numerosi coppi, la caduta di pianelle e di un tratto della piccola orditura, così da causare infiltrazioni di acqua piovana all’interno che danneggiarono ancora di più la volta. Anche la cella campanaria si trovava in condizioni di precaria stabilità. 2001 - 2002 (restauro e consolidamento intero bene) Risale al 2001 il progetto di ripristino, recupero e restauro, anche impiantistico, della chiesa. Si tratta dei lavori eseguiti post terremoto dall’ingegnere Gualtiero Mariotti e terminati nel 2002. Gli interventi realizzati riguardarono: smontaggio del tetto; risarcimento delle lesioni delle murature perimetrali e successiva ricostruzione della copertura con revisione e sostituzione di tutti elementi deteriorati; consolidamento della volta centrale, della volta dell’abside; consolidamento della cella campanaria mediante tirantature metalliche; risanamento e consolidamento dei paramenti murari esterni in mattoni a faccia vista; riprese di intonaci e stucchi interni; tinteggiature; completamento e adeguamento degli impianti.

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