Chiesa di S.Nicola Da Tolentino

V. Ronchetti N. 34 - Nembro Vedi la mappa

Informazioni

La facciata quattrocentesca, liscia ed intonacata, presenta un rosone centrale e due finestre laterali trilobate. La struttura è ad una sola navata, divisa da archi acuti in cinque campate; nell'ultima si apre il presbiterio. Il materiale povero utilizzato nella costruzione, tipico della zona, è principalmente in ciottoli (borlanti) disposti a lisca di pesce, visibili all'esterno sul lato est. Preesistenze la chiesa risale al XV secolo, fu aperta al culto e denominata S. Donato Nuovo nel 1494. Impianto strutturale edificio in muratura continua in ciottoli (borlanti) disposti a lisca di pesce Pianta la chiesa ha una pianta rettangolare ad unica navata divisa in cinque campate da quattro archi a sesto acuto Pavimenti e pavimentazioni pavimentazione con finitura alla veneziana Coperture copertura a falde con struttura in legno e manto di copertura in coppi di laterizio Elementi decorativi La navata ha conservato il suo aspetto originario. È stato invece modificato nel XVII secolo il presbiterio: l'altare maggiore, in marmi policromi, venne inserito in un grande arco a tutto sesto, le due cappelle laterali furono ridotte in profondità e gli archi rimodellati anch'essi a tutto sesto. Si aggiunsero decorazioni in stucco, medaglioni ad affresco, cornici in gesso per le tele, il tutto di gusto barocco. Da notare le cappelle e gli altari abbelliti da opere di artisti prevalentemente bergamaschi del XV-XVI-XVII secolo. Entrando, nella prima campata sono collocati affreschi datati alla fine del XV - inizio XVI secolo, staccati negli anni '70 dalle cappelle poste ai lati del presbiterio e non visibili perché nascosti dalle pareti seicentesche. Quello a destra raffigura una Natività con S. Nicola e, nella parte superiore, una Crocifissione assegnabile a Maffiolo da Cazzano e Giovanni Marinoni o ad una bottega che operava nel loro ambito. A sinistra, di autori anonimi sono Madonna col Bambino, i SS Giorgio e Sebastiano e Resurrezione. A seguire, sul piedritto del primo e del secondo pilastro, dello stesso periodo, i SS. Nicola da Tolentino e Caterina d'Alessandria. Continuando lungo la parete a sinistra, gli affreschi della bella cappella cinquecentesca di S. Rocco con le immagini dei santi Rocco, Stefano e Lucio sono della seconda metà del XVI sec. Nel pavimento una lapide sepolcrale ricorda Cristina Longhi Vitalba, morta nel 1764. Segue un dipinto di anonimo del XVII secolo con rappresentato un Miracolo di S. Nicola. La tela Madonna con Bambino nella cappella della Madonna della Cintura, anticamente conosciuta come Beata Vergine Maria, è di difficile attribuzione perché ridipinta in antico: l'autore dovrebbe essere un artista del XVII secolo di ambito bergamasco. Ai lati, interessanti S. Anna e S. Giuseppe (Gioacchino?) del XVII secolo. In alto recentemente sono stati scoperti due affreschi di buona fattura, un'Adorazione dei pastori alquanto rovinata dalla cornice della sottostante cappella e un frammento con Angelo che regge un cartiglio. Nell'abside, sono visibili numerosi affreschi del XVI secolo di santi agostiniani e, oltre il cornicione in gesso, si trovano due tele con episodi della Vita di S. Nicola di Tommaso Pombioli (Crema, primi anni del ¿600). La cappella di S. Agostino è arricchita da un dipinto che rappresenta i SS. Agostino, Stefano e Lorenzo, opera attribuita in antico ad un artista della cerchia di Previtali o Boselli (XVI sec.) ma riconducibile ad Antonio Marinoni, che negli stessi anni lavorava anche in S. Maria in Borgo e S. Sebastiano. Insieme al padre Giovanni, al fratello Bernardino e al figlio Ambrogio, apparteneva ad una famiglia di pittori di Desenzano di Albino attiva alla fine del ¿400 e per buona parte del ¿500. Nella cornice in basso a sinistra è visibile lo stemma dei Vitalba. Ai lati ci sono due tele con S. Antonio e una Santa agostiniana. Nella parete a destra, sopra l'altare in marmo nero è collocata la pala La Vergine col Bambino, S. Pietro, S. Paolo e offerente di Giovan Paolo Cavagna (Bergamo 1556-1627), firmata e datata 1606. Intorno sono visibili altri affreschi, tra i più antichi S. Nicola, S. Antonio abate, S. Francesco e altri santi di difficile identificazione. Nella cappella della Madonna del Buon Consiglio, un tempo denominata Maria Assunta, si osservano affreschi del 1576, firmati Giovanni de Moronis de Albino, pittore di difficile identificazione. Sono raffigurati in basso i Santi Francesco, Lucia, Apollonia, Gerolamo, in alto Maria Assunta con Angeli, Apostoli e gli Evangelisti Marco, Giovanni, Matteo, Luca. Le due tele poste sulle pareti a destra e sinistra dell'ingresso, con episodi della vita di S. Nicola, sono attribuite al pittore nembrese Giovanni Carobbio (1687-1752).

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