Chiesa di S.Maria del Lago

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Informazioni

La chiesa abbaziale di Santa Maria del Lago fu edificata alla metà del XII sec., probabilmente su una preesistente costruzione di cui non rimangono tracce. L'appellativo che accompagna la dedicazione alla Vergine non si riferisce alla presenza di un lago, bensì alla parola "locus" cioè "bosco", impropriamente corrotta in "lacum" e quindi "lago", infatti la chiesa sorge in prossimità di un bosco vicino al cimitero, fuori dal centro storico di Moscufo. La struttura architettonica e la forma iconografica dell'organismo sono in linea con la tipologia benedettina. La chiesa consiste in tre navate terminanti in altrettante absidi estradossate, dal carattere tipicamente lombardo. Le navi sono saparate da poderose arcate a tutto sesto sostenute da due serie di quattro colonne in laterizio con bellissimi capitelli in pietra, l'uno diverso dall'altro, intercalate da due pilastri rettangolari centrali con semicolonne addossate. Al centro della navata di sinistra, appoggiato ad un pilastro, è il suggestivo pulpito realizzato nel 1159 da Nicodemo da Guardiagrele, una delle opere scultoree più importanti dell'arte medievale abruzzese. La facciata a salienti, semplice e liscia, è una omogenea parete di mattoni su cui spiccano gli unici elementi architettonici in pietra, il portale originario ed il rosone, ripristinato nel restauro stilistico del 1960 il quale ha riportato l'intera facciata alla presunta configurazione duecentesca alterata in età barocca. Facciata La facciata a salienti, completamente ripristinata nell'intervento del 1960, semplice e liscia, è una omogenea parete di mattoni su cui spiccano gli unici elementi architettonici, il portale ed il rosone. Il rosone, ripristinato negli anni Sessanta al posto di quello di età barocca, è semplicissimo e liscio, senza decorazioni. Il portale ad arco a tutto sesto in pietra scolpita, è il portale originario, ricomposto con i frammenti sparsi nella chiesa. Pianta L'impianto planimetrico è a tre navate terminanti in altrettanti absidi semicircolari. Le navi sono saparate da poderose arcate a tutto sesto sostenute da due serie di quattro colonne in laterizio, intercalate da due pilastri rettangolari centrali con semicolonne addossate. Sul pilastro di sinistra è appoggiato il suggestivo pulpito del 1159, a partire dal quale si divide idealmente la navata dal presbiterio, pur senza alterare l'unità spaziale dell'aula. La luce filtra attraverso otto piccole monofore sulla navata centrale, dalle tre feritoie sulle absidi e dal rosone in controfacciata. Sul fianco destro dell'edificio sono evidenti i segni dei tamponamenti di tre finestre che in passato rappresentavano il collegamento con il cimitero di cui quella parete costituiva uno dei lati. Fondazioni Fondazioni di tipo continuo in muratura, consolidate nell'intervento del 1960. Struttura Struttura in muratura portante in laterizio e pietra, consolidata e rinforzata da due catene che connettono obliquamente la navata centrale dalla terza arcata alle navate laterali nell'intervento del 1960. La struttura della copertura è costituita da capriate, arcarecci e travicelli in legno di quercia. Coperture La copertura della chiesa è in capriate, arcarecci e travicelli in legno di quercia e pianelle decorate da losanghe a vista. Tipologicamente è a due falde sulla navata centrale e ad una su quelle laterali, più basse. Le tre absidi semicircolari presentano coperture a semicatino e sovrastante falda semicircolare a quote differenti. Il manto di copertura è in coppi e controcoppi in laterizio. Pavimenti e pavimentazioni Il pavimento in cotto rosso è stato ripristinato durante il restauro del 1998 e riportato così alla sua natura originaria in armonia con la semplicità e il carattere dell'intero organismo. Tracce dell'antico pavimento in laterizio sono visibili sotto il pulpito duecentesco. Elementi decorativi L'interno della chiesa è ricco di opere di grande rilievo come il pulpito, i capitelli e gli affreschi. Il pulpito rappresenta una delle opere scultoree più importanti dell'arte medievale abruzzese. Esso fu realizzato nel 1159 dal maestro Nicodemo da Guardiagrele. A Nicodemo e alla sua bottega sono attribuiti anche gran parte dei capitelli delle colonne e dei pilastri realizzati nello stesso periodo del pulpito. Come era proprio dell'arte scultorea romanica questi capitelli sono diversi l'uno dall'altro, presentando motivi formali originali e vari. Resti di affreschi sono sparsi ovunque all'interno della chiesa, su absidi, colonne, pilastri e pareti, e questo induce a pensare che in origine fosse completamente decorata. L'affresco meglio conservato è quello dell'abside centrale raffigurante il Giudizio Universale e riferito alla fine del Duecento. Esternemente sono degne di rilievo le cornici in pietra delle feritoie delle absidi riccamente intagliate con motivi zoomorfici o vegetali stilizzati, che si ritrovano anche nella mostra del portale.

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