Chiesa di S.Giovanni Battista

V. IV Novembre N.1 - Casnigo Vedi la mappa

Informazioni

La facciata intonacata a coronamento orizzontale si affaccia su una piccola piazza pavimentata in pavé che funge da sagrato. Al centro del fronte si apre il portale in pietra arenaria con architrave e timpano spezzato sorretto da piccole colonne poco sporgenti. Più in alto, spostate verso i lati, vi sono due nicchie, una per parte, contenenti le statue dei Santi Pietro e Paolo. Nella porzione superiore della facciata, in corrispondenza dell'ingresso principale, vi è un'ampia finestra trilobata con architravi modanate. Conclude la facciata un cornicione rinforzato da mensole e riccamente modanato su cui si trova al centro la statua di San Giovanni Battista e due angeli ai lati del cornicione. Internamente la chiesa si presenta ad unica navata ripartita in quattro campate da lesene poco sporgenti. Le lesene, complete di basamento e capitello corinzio, sorreggono una trabeazione sormontato da cornicione sul quale s'imposta la volta a botte. Le prime due campate e l'ultima ospitano ai lati cappelle poco profonde dotate di altare; a sinistra partendo dalla controfacciata vi è l'altare della Pentecoste o del Battistero, l'altare di San Giuseppe o della Buona Morte e l'altare del Suffragio o dei Morti. A destra vi sono l'altare di San Sebastiano, l'altare della Madonna del Rosario e l'altare dell'Immacolata. La terza campata non presenta sfondati laterali, ma murare verticali sulle quali si trovano: a sinistra il pulpito e a destra l'organo con sotto l'ingresso laterale. Dietro il pulpito si trova il basamento della torre campanaria. In corrispondenza dell'arco trionfale di poco ristretto rispetto alla navata, si trovano quattro gradini che conducono al presbiterio a pianta rettangolare coperto da volto a botte. Preesistenze L'edificio attuale sorge sulle rovine di due preesistenti chiese. La primitiva del XII secolo era dedicata ai Santi Giovanni Battista e Giorgio e fu la chiesa madre della valle Gandino. La prima chiesa era di modeste dimensioni e fu abbattuta nella seconda metà del quattrocento perché pericolante e non più soddisfacente al fabbisogno, e al suo posto fu edificata una nuova chiesa più grande, in stile gotico lombardo, consacrata nel 1471 e affrescata nel 1484. Elementi decorativi In controfacciata si trova il quadro dell'Incoronazione di Maria e Santi collocato a destra della bussola, è opera di Francesco Cavagna detto il Cavagnolo (m. 1630), eccezion fatta per la figura di S. Giovanni evangelista posta in basso sulla destra del quadro, aggiunta successivamente ad opera di Claudio Spina il quale la dipinse nel 1650. Sotto questo dipinto vi è oggi collocato il Sacrarium. Sulla sinistra della bussola trova collocazione un quadro raffigurante la Madonna del Rosario coi santi Domenico e Caterina da Siena, già pala dell'altare del Rosario, pure opera di Francesco Cavagna. La bussola della porta maggiore della chiesa è stata realizzata in legno di noce nel 1889. Il coronamento della stessa si compone di una statua di S. Giovanni Battista che inginocchiato sta per essere decapitato e da due putti alati. Nella prima campata, nello sfondato di destra si trova l'altare di San Sebastiano compatrono della Parrocchia e protettore della comunità civile di Casnigo che lo fece realizzare nel 1797. In esso è collocata una pala del secondo Seicento raffigurante San Sebastiano con le Sante Orsola e Lucia. Sotto la mensa, la statua del Cristo morto, opera di scultori locali del tardo Quattrocento, proveniente dall'ex chiesa di Santo Spirito. Dirimpetto, sempre nella prima navata, si trova l'altare della Pentecoste o del Battistero. Il Battistero fu qui collocato, dopo vari spostamenti, nella seconda metà dell'Ottocento, occupando lo spazio della mensa dell'altare dei Santi Vincenzo Ferreri e Francesco da Paola, costruito nella prima metà del Settecento e demolito nel 1979, per potervi collocare la Cinquecentesca ancona, di scuola veneziana raffigurante la Pentecoste e proveniente dall'ex chiesa di S. Spirito. La vasca battesimale in marmo grigio, opera scultorea del Cinquecento, è sormontata da una copertura in legno di noce scolpita tra il 1667 e il 1668 da artisti locali. La pregevole cancellata in ferro battuto che la racchiude è stata invece realizzata nel XVIII secolo. L'affresco raffigurante Maria e i Santi Sebastiano e Rocco, posto nella lunetta sopra l'ancona è un'opera del Cinquecento proveniente dalla demolita chiesetta di Santa Maria di Loreto. Nella seconda campata a destra v'è laltare della Madonna del Rosario realizzato agli inizi del Settecento, in sostituzione di un altare ligneo abbellito dal quadro effigiante la Vergine del Rosario di Francesco Cavagna, ora posto in controfacciata. L'attuale altare in marmi pregiati, con predominanza del verde di Varallo, fu realizzato dalla Confraternita del Rosario. Nella nicchia centrale, in origine vi era una statua da vestire della Madonna realizzata nel 1719 da Andrea Fantoni. Nel 1942 questa statua è stata sostituita con la ben riuscita raffigurazione in legno policromo della Vergine Maria e di Gesù, opera dello scultore Giovanni Avogadri. La nicchia è attorniata da quindici piccoli quadri, raffiguranti i misteri del Rosario, già presenti nel vecchio altare, opere ad olio di autore ignoto del XVIII secolo che si rifanno a dipinti del Tiepolo e del Tintoretto. Accanto vi sono due statue in legno scolpito e laccato che rappresentano i Santi Domenico e Caterina da Siena, diffusori del culto del Rosario. Sul lato destro dell'altare, in una nicchia, è collocata una Pietà scolpita nel legno dai Fantoni nel 1754. Sempre nella seconda campata si trova, a sinistra, l'altare di S. Giuseppe o della Buona Morte costruito da Bartolomeo Manni nel 1706 per volontà dall'arciprete Rota in sostituzione di una porta che immetteva nel cimitero ed è intitolato al Patriarca San Giuseppe. A questo altare, infatti, nel 1722 fu eretta la confraternita della Buona Morte. La pala dell'altare, di autore ignoto del Sei - settecento, è dedicata al Pio transito di San Giuseppe e raffigura il santo morente attorniato e confortato da Gesù e da Maria. Nel bellissimo paliotto è rappresentata una Fuga in Egitto, opera di Andrea Fantoni scolpita nel marmo di Carrara. Elementi decorativi La terza campata è occupata dall'organo, a destra, dal pulpito a sinistra. La cassa dell'organo, di autore ignoto, era già presente nel 1659, quando fu dipinta e dorata per volere della Misericordia. I tre pannelli principali a monocromo della cantoria, raffigurano episodi della vita di Re Davide e simboleggiano l'azione benefica della musica che scaccia i cattivi pensieri, essi sono attribuiti alla mano di Enrico Albrici. Lo strumento musicale contenuto nella cassa fu in origine costruito dagli organari Antegnati e sostituito nel 1835 con un organo Bossi. Nel 1874-75 questo strumento è stato, a sua volta, sostituito ed ampliato con un organo Pansera. Il pulpito è della stessa epoca dell'organo, ma è attualmente privo del piedistallo con le figure di Adamo ed Eva e del baldacchino con la colomba dello Spirito Santo, che è stato tolto per dare luce e visibilità al bel quadro soprastante. Questo dipinto è attribuito a Jacopo Negretti detto Palma il Giovane e raffigura la Pietà. I cinque monocromi che ornano il pulpito, sono attribuiti alla mano del pittore Giuseppe Paganelli e ritraggono: al centro Mosé mentre scende dal monte Sinai con le tavole della legge ed ai lati i quattro evangelisti. Di seguito al pulpito, nella quarta campata si trova l'altare del Suffragio o dei Morti il primo altare laterale ad essere realizzato, presso il quale era eretta l'omonima confraternita, costituitasi nel 1694. È in marmo nero di Gazzaniga e fu costruito nel 1686 dai Manni. L'attuale paliotto, pure opera dei Manni, non è l'originale poiché alcune parti provengono dall'altare maggiore dell'ex chiesa di S. Spirito. Nell'ancona dell'altare vi è un dipinto, dedicato alla Madonna del Suffragio, di scuola veneziana del Seicento. Di fronte vi è l'ultimo altare laterale dedicato aell'Immacolata. L'altare è opera dei Manni di Gazzaniga, che lo realizzarono utilizzando marmi policromi e pregiati di rara raffinatezza tonale. Il medaglione in marmo di Lasa, al centro del ricco e intarsiato paliotto, è attribuito ai Fantoni e rappresenta l'Immacolata. La pala, raffigura un'allegoria dell'Immacolata Concezione, con Adamo ed Eva, seduti dorso a dorso, curvi sotto il peso del peccato, tristi in viso a causa della grazia perduta, ma in serena attesa che la Vergine Maria li liberi dalla colpa. Più in alto si trovano quattro profeti del Vecchio Testamento, tra i quali si riconosce il Re Davide. La Vergine tiene la parte alta e centrale della tela, seduta su uno scranno sorretto dall'albero del bene e del male, sul quale è attorcigliato un serpente che termina in forma umana e la cui testa è schiacciata dal piede dell'Immacolata. Elementi decorativi Centralmente al presbiterio è collocato l'altare maggiore realizzato in marmo nero di Gazzaniga e successivamente ornato dalla tribuna-ciborio in legno scolpito, dipinto e dorato. La tribuna s'innalza con architettura ad ordini sovrapposti e presenta nicchie ed edicole con statue, colonne strigliate e rudentate, il tutto sorretto da venti leoncini. Sotto l'altare fu realizzato il deposito delle reliquie. Nell'abside, alle spalle della tribuna, vi è la pala proveniente della vecchia chiesa Quattrocentesca che raffigura la Vergine Incoronata e i santi Giovanni Battista, Francesco d'Assisi, Maria Maddalena e Giovanni evangelista. A lato della Cappella Maggiore, nella nicchia di destra è collocata la statua di San Giovanni Battista di scuola tedesca del Quattrocento, mentre in quella di sinistra è posta la statua di Sant'Antonio da Padova. I quadri del XVII-XVIII secolo che si trovano sulle pareti, raffigurano San Francesco d'Assisi, Sant'Antonio da Padova, San Giovanni Battista, Sant'Alessandro martire, l'Annunciazione di Maria e l'Immacolata Concezione. Il coro in legno di noce scolpito con specchiature in radica, che corre lungo le tre pareti laterali del presbiterio. È composto da sedici stalli corali, cui fanno seguito i banchi dei sacerdoti e dei parati, con cimasa adornati a traforo e statuette di santi, angeli, cariatidi, grifoni e delfini. Coperture la chiesa presenta una copertura a falde con struttura in legno e manto di copertura in coppi di laterizio. Internamente la navata ed il presbiterio sono coperti da volta a botte. Gli Affreschi della volta della navata sono attribuiti a Enrico Albrici e rappresentano quattro momenti della vita di San Giovanni Battista: II Battesimo di Gesù (Ecce Agnus Dei), Giovanni il Battista che predica ad Erode, l'Arresto di Giovanni Battista, la Presentazione della testa del Battista ad Erode e Salome. Sopra il cornicione sono collocate statue in gesso dorato, raffiguranti i dodici apostoli, le tre virtù cardinali e la giustizia, sono state realizzate nel 1912, durante la ristrutturazione della Chiesa Parrocchiale al fine di correggere un difetto di prospettiva della chiesa. La volta del presbiterio presenta affreschi raffiguranti alcuni momenti salienti della vita di San Giovanni Battista ripartiti in sette medaglioni con al centro la Gloria del Battista davanti alla SS. Trinità.

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