Chiesa di S.Giacomo della Romita

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Informazioni

XII - XIII (preesistenze convento e chiesa) Il convento di San Giacomo della Romita era un priorato monastico camaldolese ed è anteriore al secolo XIII. L’annessa chiesa è quindi anteriore al secolo XII. Romita indica tutto il territorio che ha come asse la strada che porta al convento stesso. 1426 - 1426 (presenza di San Giacomo della Marca convento) Nel 1426 il priore don Venanzo accolse nel convento San Giacomo della Marca. 1452 - XVI (ricostruzione chiesa) I Francescani presero possesso del monastero nel 1452; la chiesa era in pessime condizioni e così, all’inizio del XVI secolo, i Francescani la ricostruirono decorandola anche con un bellissimo quadro in terracotta, opera di Pierpaolo Agabiti, rappresentante la Madonna, San Giuseppe e San Giacomo della Marca. 1516 - 1517 (noviziato di Ludovico Tenaglia convento) Negli anni 1516/1517 trascorse nel convento il suo periodo di noviziato Ludovico Tenaglia da Fossombrone, iniziatore della riforma cappuccina. 1539 - 1539 (sepoltura del Beato Righi chiesa) Nel 1539 morì nel convento il Beato Giovanni Righi da Fabriano, dopo avervi condotto un'austera vita di solitudine, di preghiera e di penitenza. Il corpo del Beato riposa ancora nella chiesa annessa al convento. 1782 - 1786 (completa ristrutturazione chiesa) Nel secolo XVIII i religiosi Osservanti cedettero il posto ai Riformati, che nel 1782 rinnovarono completamente la chiesa su disegno del frate camaldolese Padre Apollonio Tucchi, eremita del vicino Eremo delle Grotte. I lavori durarono dal 1782 al 1786. 1810 - 1810 (passaggio di proprietà intero bene) Con il decreto napoleonico di soppressione degli ordini religiosi del 25 aprile 1810 i religiosi furono espulsi. Il convento, con gli annessi orto e selva, fu acquistato da un tale Antonio Beutherin, francese domiciliato ad Ancona. 1817 - 1828 (fase di recupero convento e intorno) I religiosi tornarono nel convento nel 1817, ma solo nel 1828 si potè recuperare una parte dell'edificio con un tratto di terra per l’orto. 1866 - 1866 (chiusura intero bene) L’eremo, insieme alla chiesa, venne chiuso per decreto del 7 luglio 1866, e i monaci furono nuovamente cacciati a forza. Quando vi tornarono non trovarono molti dei loro beni, compresa la ricca biblioteca. 1874 - XIX (riapertura e restauro intero bene) Fortunatamente l’esilio durò un tempo limitato: convento e chiesa furono riaperti l'11 giugno 1874. Alcuni restauri eseguiti in quegli anni resero il convento come lo si vede oggi. 1955 - 1955 (rifacimento area esterna ) Una targa posta sulla pavimentazione esterna sotto al nartece ricorda il rifacimento della stessa nel 1955, con il contributo della Cassa di Risparmio di Cupramontana. 1997 - 1997 (danni causati dal sisma intero bene) Il forte terremoto che colpì l'Umbria e le Marche nel 1997 arrecò notevoli danni sia alla chiesa sia al convento stesso; si resero pertanto necessari lavori di recupero e ripristino. 2000 - 2000 (restauro e ristrutturazione intero bene) Nel 2000 terminarono i lavori di restauro e ristrutturazione dell'intero complesso, in particolare della chiesa, anche internamente. Con l'occasione è stata rivista la situazione impiantistica all'interno dell'edificio di culto, con il rifacimento degli impianti elettrico e di illuminazione.

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