Chiesa di S.Giacomo

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Informazioni

La chiesa di San Giacomo in Laccio risale alla metà del '500, quando il Principe Doria la fece costruire per andare incontro alle esigenze delle diverse frazioni (Laccio, Tercesi, Olcesi, Castagnola, Frevada, Siginelia, Costalunga, Scoffera, Vi, ecc) che, per la distanza, specie in inverno, non potevano recarsi alla chiesa di Torriglia. Per la costruzione della chiesa furono utilizzati materiali locali, come ancora visibile in facciata a nella parte esterna delle navate laterali. La facciata, a salienti, è suddivisa da lesene in tre parti e sormontata da un frontone triangolare. Rimane leggibile tutt'oggi l'aggiunta in tempi successivi delle navate laterali. L'interno è suddiviso in tre navate, il presbiterio è rialzato rispetto al livello della chiesa ed ha terminazione semicircolare. Lo stato di conservazione attuale della chiesa non ne consente un'ulteriore descrizione, si sono avviati i lavori di restauro che porteranno alla ricollocazione degli antichi marmi, degli altari e degli apparati decorativi. Fondazioni In muratura continua e a plinto sotto i pilastri, realizzata con pietra calcarea cavata localmente non squadrata e legata con calci povere. Struttura Struttura in muratura continua realizzata con pietra calcarea cavata localmente. Coperture La navata principale comprende arconi trasversali che collegano i pilastri che delimitano la navata e sono muniti di catene in ferro forgiato, assicurate alla muratura con appositi bolzoni, per contenere la spinta laterale degli archi. Fra un arco e l’altro è realizzata una volta a botte lunettata in laterizi messi in opera in foglio a spina di pesce. Il medesimo tipo di volta è stato anche usato per la zona presbiteriale. Le due navate laterali presentano anch’esse degli arconi di collegamento fra la muratura della navata centrale e quella perimetrale ed erano coperte con delle volte a crociere realizzate in cannicciato intonacato che era inchiodata su apposite centine lignee assicurate alla muratura. Di queste ultime volte a causa delle infiltrazioni d’acqua, buona parte sono crollate per marcescenza, per cui ne rimane solo una parte. Il tetto dell’edifico religioso consisteva in una copertura a falde con struttura portante in travi lignee appoggiate sulle muratura perimetrali e su appositi pilastri che sorgevano sugli arconi trasversali di cui si è detto. Sulle travi principali poggiavano travetti secondari anch’essi lignei ai quali erano inchiodati ortogonalmente dei listelli sui cui erano posate le tegole marsigliesi del manto. Elementi decorativi Le volte della navata principale, delle navate secondarie e del presbiterio, sia quelle in muratura che quelle in cannicciato, sono finite in intonaco e decorate con motivi pittorici ottocenteschi. In gran parte sono perdute. Pavimenti e pavimentazioni Quanto rimane della pavimentazione è realizzato in elementi di marmo molto rovinati di varia pezzatura. Pianta La pianta è a tre navate con presbiterio a terminazione semicircolare. Campanile Il campanile successivo all'edificazione della chiesa risale all'ottocento, restaurato nella seconda metà del '900. A base quadrata è posto sul lato destro della chiesa, presenta cella campanaria aperta da quattro monofore. Intonacato e dipinto.

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