Chiesa di S.Apollinare

V. sant'Apollinare 2 - Monte Roberto Vedi la mappa

Informazioni

VIII - IX (preesistenze intero bene) L’Abbazia di Sant’Apollinare sorge in pianura a pochi km a sud-ovest di Jesi ed è uno dei monumenti più interessanti di storia religiosa e monastica nella Vallesina. Sorse con le prime immigrazioni monastiche verso il secolo VIII-IX, nell’area della città romana di Planina, scomparsa a causa delle invasioni barbariche. Per la sua costruzione vennero utilizzati proprio i resti della città romana distrutta. 1180 - 1180 (rilevanza storica intero bene) E’ certo che nel 1180 l’Abbazia ha notevole importanza in quanto il suo abate figura tra i pochi testimoni presenti all’atto di aggregazione della vicina Abbazia di Sant’Elena all’Eremo di Camaldoli. 1295 - 1295 (possedimenti terrieri intorno) Dai documenti di archivio del catasto ecclesiastico risulta che nel 1295 l’Abbazia possedeva ben 120 ettari di fertile terra. Il titolo richiama alla dedicazione della chiesa suggerita forse dal fatto che la zona di Sant’Apollinare, posta al confine tra la zona bizantina e quella longobarda, segna il punto di incontro tra le correnti benedettine provenienti dal sud e la tradizione ravennate proveniente dal nord. XV - 1539 (degrado e alterazioni intero bene) Durante il secolo XV l'abbazia iniziò un periodo di declino e, nel 1539, risultava addirittura vuota di monaci, a seguito della grande crisi vocazionale che toccò tutti i monasteri benedettini. Da allora si susseguirono deterioramenti e alterazioni della originaria fisionomia del tempio, che venne infatti intonacato e poi sfigurato con il rinnovamento interno del presbiterio, con nuove e incongrue porte e finestre al posto di quelle originarie che vennero invece chiuse. La chiesa giunta a noi è del secolo XIV; i pochi resti del monastero, con caratteri romanici ben evidenti, sono inglobati in una vicina casa colonica che era l'antica casa monastica. 1768 - 1787 (ricostruzione intero bene) Dal 1768 al 1787 la chiesa viene ricostruita su disegno dell'architetto Mattia Capponi. 1928 - 1928 (restauro e rifacimento campanile intero bene) Il restauro che più di ogni altro intervento ha alterato l’aspetto dell’organismo romanico e’ quello effettuato nell’anno 1928, quando venne non solo realizzato un nuovo campanile (eliminando quello antico a vela), ma venne rifatta la copertura della chiesa con evidente rialzamento dell’imposta delle falde del tetto e realizzazione di archetti pensili sulle facciate. Con l’intento di restaurarla, vennero quindi falsate la facciata e le pareti esterne dellla chiesa stessa. 1961 - 1961 (erezione a parrocchia intero bene) Nel 1961 con decreto di monsignor Pardini, in previsione di uno sviluppo agricolo demografico che tra l’altro non si verificò, Sant'Apollinare veniva dichiarata parrocchia. 1968 - 1973 (restauro intero bene) Tra il 1968 e il 1973 furono effettuati i lavori di restauro con i quali, eliminate le numerose sovrastrutture accumulate negli ultimi secoli, vennero riportate alla luce monofore, feritoie, porticine laterali, ed anche un affresco del secolo XV, liberato dalle successive incrostazioni ad olio. Il tempio venne portato nuovamente alla sua semplicità originaria. 1974 - 1974 (parere della Sovrintendenza intero bene) Nel 1974 la Soprintendenza ai Monumenti sottolineò il rilevante valore e interesse storico e artistico dell’edificio stesso. XXI - 2012 (danni da eventi atmosferici coperture) Gli interventi di restauro degli anni precedenti non hanno interessato il punto più debole del corpo della chiesa, ovvero la copertura che, infatti, ha assommato nel tempo un continuo e lento degrado delle strutture alle problematiche delle vulnerabilità preesistenti. In particolare nel 2012, con l’eccezionale nevicata avvenuta nel mese di febbraio, si sono avuti carichi importanti sulle falde che hanno sensibilmente incurvato i filetti e gli arcarecci, già sottodimensionati e ammalorati. 2012 - 2012 (interdizione accesso intero bene) A seguito della segnalazione del parroco, e al successivo sopralluogo da parte dei tecnici del Ministero per la Attività Culturali, della Regione Marche e del Comune, è stata emessa ordinanza N° 16/2012 del 29/03/2012 con la quale si è interdetto l’accesso all’edificio "fino a quando non sussisteranno le condizioni di sicurezza per la pubblica incolumità". 2012 - 2012 (progetto di consolidamento e restauro intero bene) Nel settembre 2012 è stato redatto un ampio progetto finalizzato alla riparazione, al consolidamento, al miglioramento antisismico e al restauro dell'intero bene, in particolare chiesa, campanile e sacrestia. Il progettista architettonico è l'architetto Barbara Serrani, mentre il progettista strutturale è l'ingegnere Amedeo Boria. 2014 - 2014 (consolidamento e restauro intero bene) Nel luglio 2014 sono terminati gli ingenti lavori di consolidamento, miglioramento antisismico e restauro della chiesa, della sacrestia e del campanile. Si è intervenuti con il rifacimento della copertura in legno, dei solai del campanile, con l’inserimento di cordoli in acciaio e con il ripristino delle murature con iniezioni di calce e "cuci e scuci". Con l'occasione sono stati anche revisionati e messi a norma gli impianti. In particolare l'impianto elettrico interno al campanile, alla sacrestia e alla chiesa è stato studiato in modo da non interferire in alcun modo con il restauro dell’edificio, utilizzando linee di distribuzione a vista in rame ed evitando l’esecuzione di tracce. 2014 - 2014 (agibilità e riapertura intero bene) In data 23 luglio 2014, con ordinanza n.10/2014, protocollo 5635/2014, è stata rilasciata la nuova agibilità per l'intero bene. Il 26 luglio 2014, infine, è stata celebrata dal Vescovo di Jesi, monsignor Rocconi, la messa di inaugurazione per la riapertura della chiesa.

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