Chiesa di S.Agostino

P. sant'Agostino, 19 - Prato Vedi la mappa

Informazioni

La chiesa di Sant'Agostino, ornata da numerosi dipinti del '500 e del '600, costituisce un interessante esempio di architettura di transizione dal Gotico al Rinascimento. Anticipano soluzioni rinascimentali le tre navate divise da ampie arcate su colonne in mattone, in origine intonacate, che adottano però capitelli tardogotici a foglie d'acqua del primo Quattrocento. La chiesa è ornata da numerosi dipinti del '500-'600, Facciata La chiesa attuale, a pianta basilicale, ha una posizione sopraelevata rispetto alla piazza e vi si accede mediante una scalinata. La facciata, di tipo basilicale, ha sugli spigoli due modesti contrafforti in mattoni con bozze di alberese e di arenaria. Il portale di accesso, con belle ante in legno della fine del Cinquecento, presenta scolpiti sull'architrave, databile al terzo-quarto decennio del XV secolo, gli stemmi del Comune di Prato, di Francesco di Marco Datini e del Ceppo Nuovo. In asse è un grande occhio circolare, mentre la cornice sottogronda in mattoni a dente di sega prosegue anche sui fianchi. Campanile Sulla navata destra si imposta il massiccio campanile a pianta rettangolare con coronamento piramidale e cella campanaria segnata da cornice marcapiano e forata sui lati minori da monofore sestiacute, che si raddoppiano sui maggiori. Interno della chiesa All'interno, dove stili e tendenze si sovrappongono, furono essenzialmente tre gli interventi che in epoche diverse, non senza qualche dissonanza, contribuirono a creare l'attuale aspetto della chiesa a tre navate divise da sei campate su colonne e concluse da tre cappelle. Di epoca gotica sono le tre cappelle absidali con archi a sesto acuto, costoloni sulle volte e belle mensole dai ricchi fogliami finemente intagliati. A partire dal 1414 fino alla metà del Quattrocento furono realizzate le tre navate nelle attuali forme su colonne cilindriche con entasi coi capitelli in pietra serena a foglie d'acqua, la cui tipologia rimanda alle michelozziane fabbriche del Trebbio e del Bosco ai Frati. Nel XVII secolo, lungo le pareti delle navate, vennero collocati gli otto altari a edicola, di forma pressoché uguale, e nel 1745 fu eretto l'imponente altare maggiore. Altare maggiore La cappella maggiore è occuputa da un imponente altare a edicola in pietra serena. L’eleborata e scenografica struttura ha sui lati due colonne corinzie isolate, con base e alto piedritto, sormontate da trabeazione divergente (sulla quale siedono due angeli in stucco) che accentua l’avanzare dell’edicola centrale, su due colonne simili alle descritte, conclusa da trabeazione con inserti marmorei e timpano curvilineo spezzato.

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