Chiesa di Nostra Signora di Lourdes

V. Dante Alighieri 25 - Castelbellino Vedi la mappa

Informazioni

XIX - 1859 (preesistenze nucleo centrale) Si hanno notizie di una piccola chiesa rurale dedicata a San Filippo Neri di proprietà di Sante Capogrossi, già edificata nel 1859. Purtroppo quasi tutta la documentazione storica che riguarda questa chiesetta sono andate perdute, mentre la Chiesa oggi ha tutt’altro aspetto. 1891 - 1891 (costruzione intero bene) La Chiesa è stata costruita nel 1891 con il contributo del Vescovo Mons. R. Magagnini, del sacerdote francese Don Filippo Mermet, che l’officiò per molti anni, dei Marchesi Mereghi ed infine con il lavoro della popolazione del luogo. E’ stata solo benedetta. Nell’anno 1900 il Martedì di Pasqua, l’immagine di Nostra Signora di Lourdes che ora si venera nella Chiesa, venne trasportata in solenne processione da Moje a Pantiere. La Chiesa sorge in una frazione del Comune di Castelbellino, Pantiere, alla sinistra del fiume Esino, che in origine era un piccolo borgo formato prevalentemente da “casanaolanti” ossia contadini inurbati. Il toponimo Pantiere è molto antico: nei documenti rimastici del ‘600, lo troviamo come Contrada della Pantiera e risale probabilmente a qualche secolo prima. Oggi è al centro di una vasta e fertile pianura, irrigata anche dal canale Vallato. XX - 1956 (ristrutturazione e ampliamento intero bene) Si pensa che intorno al 1956 siano stati effettuati i principali lavori che sono rimasti inalterati fino al terremoto del 1997, e che hanno stravolto l’originaria chiesetta del 1891. La costruzione della canonica ha infatti compromesso la Chiesa, così come l’edificazione dell’abitato intorno che la nasconde nel marasma edilizio. Nello specifico i lavori furono: bucatura della parete sinistra della navata per permettere una maggiore capienza dei fedeli; architrave e pilastro furono realizzati con struttura in cemento armato, costruzione degli edifici attigui, in particolare della canonica, che hanno comportato il tamponamento in laterizio delle sei finestre della Chiesa e quindi la perdita di illuminazione naturale; probabile aggiunta del coro che ha quindi comportato la modifica planimetrica della preesistenza; realizzazione dell’arco trionfale molto accentuato in altezza e con spigolo smussato, che esalta una conformazione stilistica anomala; realizzazione copertura della Chiesa. 1957 - 1957 (erezione a parrocchia intero bene) Nostra Signora di Lourdes è divenuta Parrocchia dal 1 novembre 1957 con decreto di Mons. Giovanni Battista Pardini. 1997 - 1997 (inagibilità intero bene) A seguito del terremoto dell’anno 1997 si dovette procedere alla chiusura al culto della chiesetta a far data dal 17 novembre per inagibilità e necessità di consolidamento statico a causa dei danni causati dal sisma. 1998 - 1998 (restauro intero bene) A seguito del terremoto è stato pianificato un primo intervento di restauro completo, sia internamente che esternamente, i cui lavori sono stati eseguiti dall’ Impresa Edile Edilizia Angeloni di Cupramontana. 2000 - XXI (restauro e risanamento conservativo intero bene) L'architetto Athos Bracci di Pesaro (1959-vivente) fu nominato progettista e direttore dei lavori per interventi di restauro e risanamento conservativo, con lo scopo di rendere unitaria la percezione visiva e liturgica dell’ambiente spaziale interno. La chiesa si presentava non illuminata, con scarso ricambio d’aria e senza riscaldamento. Lavori iniziati il 17 gennaio 2000, ed eseguiti dalla Ditta Bernacchia e Tiberi di S. Maria Nuova (AN), con concessione edilizia n.2360 del 07/08/1999. Restauro e risanamento urgente della copertura in quanto le due capriate esistenti risultavano molto scariche, il sottomanto di copertura appariva particolarmente ondulato ed erano evidenti segni di infiltrazioni d’acqua sul controsoffitto. Vennero sostituite anche tutte le grondaie, le converse e le scossaline con nuovi pluviali in rame. 2000 - XXI (ristrutturazione ala sinistra) Realizzazione di un’apertura esterna secondaria della Chiesa allo scopo di agevolarne l’utilizzo secondo le norme dei locali pubblici. Utilizzo di porta con maniglioni antipanico a spinta verso l’esterno. Eliminazione della bussola dell’ingresso per fare più spazio alle sedute dell’assemblea.

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