Chiesa dell'Esaltazione della S.Croce

P. Roma, 7 - Buttapietra Vedi la mappa

Informazioni

1244 - 1408 (origini e costruzione intero bene) La prima notizia inerente la chiesa di Buttapietra è del 1244. Poi le fonti tacciono fino al 1408. Si tratta del testamento di tale Paolo fu Bonaventura, il quale desiderava essere seppellito presso la chiesa di S. Maria in Buttapietra. Tale notizia, accompagnata da altre di poco posteriori, ci permette di affermare che già agli inizi del XV sec. a Buttapietra esisteva una chiesa intitolata alla Vergine e dotata di cimitero. 1526 ante - 1526 (erezione in Parrocchia carattere generale) La chiesa di Buttapietra viene per la prima volta chiamata “parrochialem ecclesiam” nella visita pastorale del 1526 del vescovo Giberti. Era allora già dotata di fonte battesimale. 1526 - 1541 (visite pastorali vescovo Giberti carattere generale) Dalle visite pastorali del vescovo Giberti, a Buttapietera in più di un’occasione tra il 1526 ed il 1541, si ricavano altre utili informazioni. La chiesa risulta dipendere dal monastero cittadino dei Crociferi di San Luca, il che fa pensare che la chiesa sia stata eretta su un terreno a loro appartenente. Agli stessi probabilmente è dovuta la nuova intitolazione alla Santa Croce, che però convive per un po’ con quella originaria di Santa Maria (il Giberti infatti la chiama “ecclesiam Sancte Crucis alias nativitatis beatae Virginis del Val Longa sive Butapedra”). Sempre dalle visite gibertine si ricava qualche dato sulla struttura dell’edificio, che allora era di modeste dimensioni, ad aula unica, dotato, oltre al maggiore, di altri tre altari (della Beata Vergine, della Passione di Cristo e del Santissimo Sacramento). 1749 - 1751 (ricostruzione coro) Tra il 1749 ed il 1751 il vecchio coro venne sostituito con uno nuovo. 1769 - 1769 (ampliamento intero bene) Nel 1769 giunse al vescovo Giustiniani una supplica da parte del parroco di Buttapietra, affinchè gli consentisse di ampliare in lunghezza la chiesa in direzione della facciata, ciò in considerazione dell’aumento demografico della popolazione e delle ridotte dimensioni dell’edificio esistente. Una volta ottenuta l’autorizzazione si procedette ai lavori di ingrandimento che vennero conclusi di lì a poco. Nel tratto di aula aggiunto vennero ricavate quattro cappelle, due per lato, rimaste vuote però fino al secolo successivo. 1931 - 1941 (ampliamento intero bene) Un secondo radicale ampliamento si rese necessario nel terzo decennio del XX sec. Progettista fu l’architetto Francesco Banterle. Il corpo centrale del vecchio edificio venne alzato di tre metri e prolungato di venti oltre l’abside. Perpendicolarmente furono inserite due ali laterali, trasformando così l’impianto planimetrico a navata unica in una nuova struttura a croce latina. Inoltre venne edificata la cupola in cemento armato soprastante la crociera centrale. I lavori, avviati nel 1931, ebbero compimento nel 1941. 1935 - 1938 (erezione campanile) Tra il 1935 ed il 1938 sul lato meridionale della chiesa venne eretta la torre campanaria. 1952 - 1953 (decorazione ad affresco interno) Tra il 1952 ed il 1953 il pittore Adolfo Mattielli realizzò la decorazione ad affresco interna. Sulle pareti laterali dipinse “Lo sposalizio di San Giuseppe” ed “Il transito di San Giuseppe”, sull’altare la pala raffigurante “San Giuseppe patrono dei lavoratori”, sulla volta "La visione di Costantino” e “L’apoteosi della croce" nel catino absidale. 2003 - 2003 (restauro facciata) Del 2003 è il progetto per il restauro conservativo della facciata della Chiesa. Progetto a cura dell’arch. Paolo Vincenzo Zanella. 2007 - 2007 (rimaneggiamento del manto copertura) Del 2007 è il progetto per il rimaneggiamento del manto di copertura della chiesa. Progetto a cura dell’arch. Paolo Vincenzo Zanella.

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