Chiesa del Suffragio

P. Ferrari 12 - Rimini Vedi la mappa

Informazioni

Del complesso conventuale gesuitico, che comprendeva anche l'attuale museo comunale con chiostro interno, oggi rimane l'edificio di culto e la canonica con annessi locali per attività pastorali e, più precisamente, quella porzione di fabbrica, di forma pressochè rettangolare, posta a lato dell'isolato, racchiuso tra via Tonini, via dei Cavalieri e p.zza Ferrari, e che si affaccia su quest'ultima. L'edificio di culto situato in angolo tra via Tonini e p.zza Ferrari con annessa canonica e altri locali prospicienti via dei Cavalieri. L'esterno è semplice e severo: un gran volume tutto di mattoni con riquadrature senza pretese e con un campaniletto alto posto sull'abside. L'ingresso è posto fra due nicchie che certo avrebbero dovuto ospitare statue di grandi proporzioni. L'interno costituisce una sorpresa: è luminoso e solenne, armonioso e raffinato. L'unica navata è ampia, conclusa da un grande arco che immette in uno spazio quadrato, coperto da una cupola bassa e cieca e dilatato da due cappelloni, e poi nell'abside a fondo piano, dominata dallo stemma dorato della Compagnia di Gesù. La luce entra dalla finestre collocate nella parte alta, si riflette sulle volte e si diffonde quietamente nell'ambiente, che appare unitario, regolato da una geometria razionale di lesene, cornicioni e archi appena mossa dagli ornamenti dei coretti, delle sovrapporte, dei capitelli, delle chiavi di volta delle cappelle laterali. Regolarità e chiarezza dominano tutto l'interno, caratterizzato da doppie lesene che, poggiando su un podio, sorreggono la trabeazione e idealmente si prolungano con fasce sulla volta, dalle aperture laterali delle cappelle e delle porte, e da una decorazione contenuta, sorvegliatissima e tuttavia fantasiosa e variata, affidata a stucchi di esecuzione vivace e raffinata. Si tratta di una bella architettura che ha il suo lontano prototipo, come quasi tutte le chiese dei Gesuiti, nel Gesù di Roma, la "chiesa madre" dell'Ordine: costituita cioè come quella da un'unica navata luminosa su cui si aprono le cappelle laterali e, in alto, i corretti comunicanti con il "Collegio", conclusa dai cappelloni e dall'abside. Una architettura dunque di impianto antico, ma semplificata secondo criteri di razionalità che alla ostentazione della ricchezza fanno preferire l'eleganza dell'intelligenza. La struttura portante del complesso ecclesiastico è in muratura di mattoni di vario spessore, con paramento esterno a vista. Coperture Il tetto dell'edificio religioso è a due falde realizzata in legno con capriate e orditura secondaria e terziaria. Il manto di copertura è in coppi. Pavimenti e pavimentazioni All'inizio del Novecento, per merito di una benefattrice di nome Clotilde, fu rifatto un nuovo pavimento, tutt'ora esistente, avente una texture regolare disposto in diagonale a formare una scacchiera di colore grigio scuro e chiaro, realizzata con lastre di marmo di forma quadrata delle dimensioni di 60x60 cm Elementi decorativi La decorazione composta da stucchi, pur essendo contenuta, è di esecuzione vivace e raffinata, con richiami al gusto bibienesco. Sono inoltre presenti opere lignee quali: la cantoria (dell'architetto bolognese Alfonso Torreggiani), il pulpito, le gelosie dei coretti e le lumiere. Si ricorda anche lo stemma dorato della Compagnia di Gesù che domina sul fondo piano dell'abside.

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