Chiesa dei S.Jacopo e Antonio

P. Vittorio Emanuele - Fivizzano Vedi la mappa

Informazioni

1239 - 1239 (notizie sito) le prime notizie documentarie di Fivizzano risalgono al secolo XIII: nel documento n. 237 del Codice Pelavicino, redatto il 13 giugno 1239, viene nominato il foro Fivezani in un atto per la locazione di un casamentum in Soliera alla presenza dell’arciprete Villano della pieve di San Paolo a Vendaso 1377 - 1383 (costruzione intero bene) la chiesa di Fivizzano, dedicata ai Santi Iacopo ed Antonio, fu fatta costruire, tra il 1377 ed il 1383, dal vescovo di Luni Bernabò Griffi, in un periodo di fiorente sviluppo per l’abitato dove, nel 1355, Puccio di Duccio Bosi aveva fatto costruire la chiesa di San Giovanni, poi annessa, nel 1391 al convento degli Agostiniani e prima del 1374, vi prese residenza Nicolò Malaspina della Verrucola, nipote di Spinetta il Grande 1382 - 1382 (erezione in parrocchia intero bene) con decreto del 12 Febbraio 1382 il vescovo Giacomo Piccolomini erigeva la chiesa in parrocchia quasi autonoma, smembrandola dalla giurisdizione della Verrucola, lasciandola alle dipendenze della pieve di San Paolo a Vendaso 1470 - 1471 (estimi lunensi intero bene) la chiesa compare come cappella dipendente dalla pieve di San Paolo Vendaso negli Estimi della Diocesi di Luni del 1470-71 1477 - 1477 (mutamento politico intero bene) il 6 marzo 1477 in Palazzo Vecchio a Firenze, alla presenza di Lorenzo il Magnifico, si concluse il processo di annessione di Fivizzano alla Repubblica di Firenze, iniziato nel 1404, quando il marchese Nicolò Malaspina si pose sotto la “protezione “ della città 1568 - 1568 (erezione in parrocchia intero bene) la chiesa fu eretta in parrocchia prima del 1568 1568 - 1568 (erezione in prepositura intero bene) il 2 luglio 1690 la parrocchia fu eretta in prepositura 1576 - 1576 (ricostruzione intero edificio) l’edificio precedente fu interamente ricostruito nel 1576, ruotato in direzione della piazza ed ingrandito, come apprendiamo da una descrizione del parroco di allora, aveva 15 colonne, 7 dal lato della torre campanaria che occupava una campata ed 8 dall’altra; la maggior parte di esse era un monolite di “macigno sereno” alte braccia fiorentine 71/6 e larghe 24/6 dalla base alla sommità del capitello, quattro di queste colonne ,due per lato, sono inglobate nei vecchi sostegni dell’arco trionfale. Da ciò sembrerebbe che la posizione dell’arco trionfale non sia mutata e che, sul suo asse, sia stato eseguito l’ingrandimento dell’edificio raddoppiandolo verso la piazza situata dalla parte opposta. Il coro era grande e capace, in noce intagliato a due ordini. Sembrerebbe che l’architetto della nuova chiesa sia stato il celebre maestro carrarese Ducarelli da Torano anche valente scultore dei capitelli e delle basi 1733 - 1733 (dedicazione altare) erezione dell’altare nel 1733, dedicato alla Beata Vergine dell’adorazione o Madonna di Reggio o della Ghiara, apparsa miracolosamente nel 1628 e conferimento del titolo di patrona di Fivizzano 1767 - 1797 (danni sismici intero edificio) il 2 gennaio 1767 una gravissima scossa di terremoto danneggiò la chiesa «ne piegò le robuste colonne di macigno, ne aperse in più parti la volta, e talmente distrusse l’arco di pietra della nave di mezzo, che ne fece uscire due pesanti tagliole di ferro che l’obbligavano, le quali caddero sul pavimento senza la menoma lesione di alcuno in un’immensa folla di popolo ivi riunito». Rimase indenne la cappella della Beata Vergine dell’adorazione, con la sua cupola, come racconta l’"Istoria della miracolosa immagine di Maria Santissima" che, sotto il titolo dell’Adorazione, si venera nella chiesa dell’insigne prepositura di Fivizzano di cui è patrona principale. Il libretto, stampato a Parma nel 1802, fu dedicato al primo vescovo di Pontremoli, Girolamo Pavesi (1797-1820) dopo la costituzione della diocesi avvenuta nel 1797 accorpando tutti i territori appartenenti in quell’epoca al Granducato di Toscana 1825 - 1825 (titolo di prepositura mitrata intero bene) la prepositura fu insignita del titolo di "prepositura mitrata" 1896 - 1896 (balaustra presbiterio) la balaustra che racchiude l’area del presbiterio fu eseguita nel 1896 1920 - 1925 (interventi post sismici intero edificio) il sisma del 1920 danneggiò gravemente l’edificio, come ricorda un’iscrizione posta sulla facciata che ne attesta l’avvenuta riedificazione nel 1925 1945 - 1945 (santuario intero edificio) il 1° settembre 1945 la prepositura fu insignita del titolo di Santuario della Beata Vergine dell’Adorazione dal vescovo Sismondo come ringraziamento per lo scampato pericolo bellico 1946 - 1946 (sacello altare) l’architetto carrarese Enrico Remedi realizzò il sacello collocato sopra l’altare maggiore che adorna la stele con la Vergine dell’adorazione, già sistemata sul dossale prima del terremoto del 1920, forse già nel secolo XVIII

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