Chiesa dei S.Giovanni e Paolo

V. Catone - Milano Vedi la mappa

Diocesi di Milano

Informazioni

Notizie storiche. 1964 (progetto intero bene) L'incarico di progettazione della chiesa dei SS. Giovanni e Paolo è affidata agli architetti Luigi Figini e Gino Pollini dall'Opera Diocesana per la Preservazione e Diffusione della Fede, nella persona di monsignor Virginio Rovera. Descrizione. Il complesso parrocchiale sorge in un’area di forma allungata tra via Catone, via Patti e via Maffucci al limite tra le zone Bovisa e Dergano, con orientamento nord-sud. L’involucro esterno, costituito da pilastrature in cemento armato con murature di tamponamento e rivestimento in laterizi forati, presenta un andamento articolato in pianta in una serie continua di rientranze e di sporgenze, che rispondono alle necessità di caratterizzazione degli spazi interni anche in rapporto alla loro particolare destinazione funzionale. L’impianto generale è asimmetrico e con una disposizione dei partecipanti bidirezionale ed avvolgente rispetto al presbiterio. Superato l'esonartece a cui si accede tramite due scale asimmetriche ed ortogonali rispetto all'ingresso sono possibili tre percorsi differenti per la sua fruizione: il principale corrisponde all’asse primario della chiesa ad unica navata, dall'ingresso principale alla zona presbiteriale; il secondo parte dall’esonartece e passando da un piccolo patio detto degli sposi passa dalla cappella della madonna e arriva alla “chiesa alta”; infine il terzo sempre entrando dall’esonartece attraversa un secondo patio e arriva al battistero. Tutti gli ambienti dedicati alle diverse funzioni non sono intesi come spazi secondari rispetto alla navata centrale ma come elementi funzionali specializzati che partecipano ad un discorso unitario di spazio interno. L'interno della chiesa è rifinito con intonaco rustico bianco, in contrasto con lo scuro trattamento al carbolineum delle tavole di abete del soffitto e delle strutture portanti dei lucernari lasciate a calcestruzzo a vista. La pavimentazione in una sorta di opus sectile realizzato con tessere quadrate di marmo di dimensione diverse. Nella chiesa sono chiaramente distinguibili diverse quote: la più bassa comprende il battistero e l'aula assembleare; la seconda corrisponde al presbiterio, alla cappella della Madonna e alla chiesa alta, rispetto alla quale l'altare è ulteriormente sopralzato tramite un basamento. L'illuminazione naturale è prevalentemente zenitale dai grandi lucernari cruciformi in calcestruzzo a vista, composti da moduli quadrati e chiusi da piramidi trasparenti in plastica (bianche e policrome). I lucernari sono nove di cui il maggiore è situato sopra il presbiterio e nella parte alta della chiesa. La parete terminale della zona presbiteriale, su cui è appeso il tabernacolo e il crocifisso ligneo (scultura non prevista nel progetto originario), è illuminata da una luce radente la cui provenienza è nascosta da un setto murario. Il tabernacolo (1968) e la croce dell'altare sono di padre Costantino Ruggeri, autore anche del portale di ingresso e delle vetrate policrome incastonate nei muri d'ingresso e del battistero. In corrispondenza del lucernario più grande si trova l'altare, costituito da un enorme blocco di marmo di Verona, lasciato grezzo e poggiato su un basamento. L’edificio sacro forma un complesso unico e inscindibile con la retrostante canonica: sebbene con la medesima finitura i due ambienti sono caratterizzati da differenti volumetrie e altezze e sono collegati con una pluralità di cavedi e cortili. Completa la composizione il campanile sul lato occidentale ad impianto a croce greca.


Descrizione e/o foto tratte da www.chieseitaliane.chiesacattolica.it

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