Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine

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Informazioni

La Cattedrale "Assunzione di Maria Vergine", inizia la sua edificazione dopo il Concilio di Melfi del 1059 e viene terminata tra il 1080 e il 1090 dall'Arcivescovo Arnaldo. Si presenta. nella sua grandiosa semplicità, come una mole. Di stile clunjacense, con un grande abside intorno al quale scorre un deambulatorio con cappelle radiali. Il sacro edificio è a croce latina con il tetto a capriate che poggia su dieci massicce colonne, cinque per lato, delimitanti le tre navate. Misura m. 68 di lunghezza e m. 23 di larghezza con una crociera di m. 39. Il presbiterio è molto sollevato rispetto al piano della Chiesa per aver ricavato nel sito una Cripta rinascimentale, datata 1524, voluta dai Conti Ferrillo,che restaurarono la Chiesa Cattedrale gravemente danneggiata dal terremoto del 1456. Arricchita di pregevoli affreschi, almeno nella parte absidale, nei secolo XIV e XV, trasformata in stile barocco nei secoli XVII-XIX, fu riportata allo stile originario negli anni '50 del secolo scorso. Alla fine dei restauri, nel 1955, elevata a Basilica Minore, si demolì l'altare a muro per fare posto all'altare basilicale. In tutta la chiesa l'altare è unico e collocato nell'area presbiterale, rivolto al popolo e praticabile tutto all'intorno. La facciata presenta un elegante portale formato da due colonnine rette da cariatidi del sec. XII, con archetto mutilo che conteneva una serie di angeli: ne restano tre, di cui due all'impostazione dell'archetto e uno, la chiave di volta, è conservato nel Museo diocesano. In alto un bel rosone del 1601, rifatto nel 1928. Al centro lo stemma del famiglia Ferrilli. Impianto strutturale L'impianto dell'edificio è a croce latina con il tetto a capriate poggiato su dieci massicce colonne. Coperture Le coperture sono costituite da falde inclinate con struttura portante in legno ricoperte da coppi in argilla Struttura Le pareti sono in filari di pietre squadrate ad assetti regolari; un portale con arco a tutto sesto, di semplice fattura, si apre in asse con la navata laterale sinistra; il portale d'ingresso centrale ha due mensole con gruppi scultorei raffiguranti animali in forme leonine e scimmiesche che avvinghiano un uomo ed una donna; sopra le sculture poggiano pilastrini ottagonali in marmo colorato, con capitelli a fogliame affastellato, sopra questi ultimi sono mensole antropomorfe che sembra si guardino. L'antico arco a tutto sesto che voltava al di sopra, del quale ne rimangono due tronconi, aveva nell'intradosso mezzi busti di figure angeliche. Questo splendido portale si colloca nel filone decorativo romanico-pugliese, degnamente rappresentato in Basilicata dagli architetti-lapicidi Mastro Sarolo da Muro Lucano, Melchiorre da Montalbano e Mele da Stigliano; alla base del portale erano due leoni in pietra, uno dei quali è collocato sullo spigolo sinistro della facciata.

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